Page 2 - Alcuni Esercizi AFA & AMA
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La possibilità di sviluppare le alterazioni secondarie della malattia va di pari passo con la gravità della stessa.
Tanto più grave sarà la riduzione della attività motoria tanto più probabile sarà lo sviluppo di queste
menomazioni, che includono:

  • Ipotrofia e debolezza muscolare da disuso35;
  • Perdita di flessibilità e contratture che interessano più precocemente i distretti articolari prossimali di

       quelli distali2,4;
  • Malallineamento posturale. La cifosi è la manifestazione più caratteristica. Alcuni pazienti possono

       presentare una scoliosi28, con deviazione verso un lato durante il cammino o nella posizione seduta, forse
       per asimmetrica distribuzione della rigidità sui due lati dei tronco. Il mal di schiena è un sintomo frequente
       e precoce della malattia;
  • Decondizionamento cardiorespiratorio con comparsa di tachicardia e dispnea per sforzi moderati23.. E’
       presente inoltre una riduzione della capacità ventilatoria secondaria a rigidità dei muscoli intercostali e
       alla cifosi. Anche il meccanismo della tosse diviene più debole per incapacità di attivazione muscolare. Ne
       consegue un elevato rischio di infezioni toraciche (principale causa di morte in questi soggetti) ;
  • Perdita di massa ossea dovuta non solo alla ipomobilità ma anche alla difficoltà ad alimentarsi che spesso
       i soggetti presentano con il progredire della malattia6,7,22,32,34. La maggiore debolezza della struttura ossea
       e il disturbo dei meccanismi di controllo dell’equilibrio sono le principali concause dell’aumento di
       rischio di frattura in questa malattia;
  • Edemi agli arti inferiori per stasi particolarmente marcata nei soggetti in cui coesiste una insufficienza
       venosa3,23.
  • Malnutrizione per difficoltà a deglutire e masticare3,23;
  • Depressione. Il 40% dei soggetti parkinsoniani manifesta almeno un episodio depressivo3,23. Studi neurochimici,
       ma anche evidenze neuropsicologiche, cliniche, metaboliche, farmacologiche e neuropatologiche, suggeriscono
       una predisposizione alla depressione nella malattia di Parkinson per interessamento delle proiezioni
       dopaminergiche mesocorticali/prefrontali, coinvolte nelle risposte di gratificazione e motivazione. A questo si può
       aggiungere l’effetto della perdita di ruolo sociale e vocazionale.

Scopi del programma di esercizio

Il programma AFA ha primariamente lo scopo di interrompere quel circolo vizioso che, a causa della
sedentarietà, conduce alla comparsa o all’aggravamento di limitazioni funzionali con conseguente
peggioramento della disabilità. In questo contesto gli obiettivi principali sono espressi di seguito.

  • Prevenire o minimizzare lo sviluppo delle menomazioni secondarie tramite:
              o Rinforzo muscolare;
              o Mantenimento del range di escursione articolare;
              o Prevenzione del malallineamento posturale;
              o Prevenzione del decondizionamento cardiorespitatorio e mantenimento della capacità
                   ventilatoria;
              o Mantenimento del controllo dell’equilibrio e della funzione locomotoria;
              o Prevenzione della perdita di massa ossea;

  • Facilitare l’utilizzo di strategie compensatorie;
  • Facilitare il mantenimento della integrazione sociale dei partecipanti.

Indicazioni e controindicazioni

  Il programma AFA è indicato per soggetti con malattia di Parkinson con punteggio alla Short Physical
Performance Battery <9. Devono essere capaci di alzarsi da una sedia e camminare autonomamente per almeno
6 minuti anche se con ausilio (punteggio alla scala di Hoehn e Yahr ≥3). Per i soggetti con punteggio alla Short
Physical Performance Battery >10 il programma di esercizio proposto in questo capitolo non è sufficientemente
sfidante. Si raccomanda in alternativa l’inserimento in programma AFA per dorso curvo e mal di schiena.
Il programma AFA non è indicato se sono presenti:

    • alterazioni cognitive e degli apparati sensoriali così gravi da rendere impossibile la comprensione e/o
         l’esecuzione delle istruzioni date dall’insegnante (demenza, afasia, cecità, sordità);

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